“Quando la devozione religiosa diventa poesia: Petrarca affida alla Vergine le sue inquietudini esistenziali”, questo il tema della conferenza tenuta lunedì 7 maggio 2012, dalla prof.ssa Laura Andronaco.
Il ricco bagaglio culturale della professoressa, la sua passione per la letteratura hanno piacevolmente coinvolto i presenti e suscitato interesse e spunti di riflessione su quanto scritto dai cosiddetti poeti dell’anima.
La relatrice ha spiegato come essi siano stati apprezzati sin dal principio per la loro dote di esprimere, nero su bianco, ciò che noi tutti esseri umani proviamo, sentiamo e magari custodiamo come un tesoro. In particolare, ha ricordato l’uomo di tutti i tempi, il quale con i suoi dubbi e le sue incertezze ha voluto essere in tutto e per tutto un mediatore e consigliere di pace: Francesco Petrarca. Il poeta nell’opera il “Canzoniere” (una delle due uniche opere scritte in italiano) ha raccontato la sua devozione religiosa in poesia lirica, un po’ una sorta di riepilogo delle sue vicende personali.
La presenza di Laura attiva un tormento che però consente al poeta di riflettere su se stesso ed esplorare la sua vita interiore. La donna descritta da Petrarca è un essere terreno che può però rappresentare anche un ostacolo al contatto tra uomo e Dio in quanto emblematico dell’attaccamento alla sfera mondana. Esiste dunque un’inconciliabilità di fondo tra l’idea di Dio al quale aspira l’animo del poeta e il mondo terreno e concreto in cui tutti viviamo. La donna resta sfuggente, irraggiungibile, e l’amore sarà inattuabile nel presente. Resta un vuoto che solo la poesia può colmare.
L’iniziativa, realizzata dal Santuario dell’Immacolata, dal Centro studi di spiritualità e cultura “Associazione Calicantus” e dall’Unitre – sezione di Comiso, si è conclusa con un momento musicale curato dall’Associazione Calicantus e con un rinfresco nel chiostro del convento francescano.