In relazione alla crescente sensibilità verso i temi della famiglia, come attestano anche i due Sinodi convocati dalla Chiesa Cattolica, l’Ufficio diocesano per la cultura, in collaborazione con il Centro Studi di Spiritualità e Cultura Calicantus e la Cattedra di dialogo tra le culture, intende proporre inediti e suggestivi percorsi di riflessione verso un nuovo umanesimo.
Un percorso cinematografico suddiviso in 6 tappe, che attenziona, principalmente, le relazioni umane e la ricerca di identità, esplorando la dimensione affettiva, sociale, interiore, morale e trascendente, al fine di suscitare confronti e di creare occasioni di condivisione, promuovendo nuovi possibili stili di vita, all’insegna di una ecologia integrale.
L’iniziativa costituisce, altresì, un momento importante in cui giovani, famiglie, religiosi, insegnanti, artisti, operatori del terziario, etc. possono ritrovarsi per riflettere insieme su temi di vitale importanza.
I films in calendario
Lunedì 16 novembre, Cinema Lumière – Ragusa, ore 19.30
LE DUE VIE DEL DESTINO – the railway man
Di Jonathan Teplitzky (Australia/Gran Bretagna 2013, Drammatico – 116 min)
Tratto da una storia vera, un film sul peso della memoria e sul valore della dignità, sulla forza e la difficoltà del perdono, sull’inutilità del male che divora gli uomini, illudendoli che ci possano essere vincitori quando, in realtà, ognuno ne esce sconfitto. Un’opera che offre una parola – “misericordia” – sia ai morti che ai superstiti, di ogni epoca. Ma che sa anche cercare la fonte di tale parola al cuore di una intensa relazione di coppia.
Interventi: don Roberto Asta (Vicario foraneo di Ragusa)
Prof.ssa Beatrice Lauretta (Dirigente scolastico della Direzione didattica “Paolo Vetri” di Ragusa)
Moderatrice: Prof.ssa Agata Pisana (Ufficio pastorale familiare)
Lunedì 23 novembre, Cinema Lumière – Ragusa, ore 19.30
IO STO CON LA SPOSA
Di Gabriele Del Grande, Antonio Augugliardo, Khaled Soliman Al Nassiry
(Italia/Palestina 2014, documentario – durata 89 min)
Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri, però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa (Francia, Lussemburgo, Germania, Norvegia e Svezia), in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostra un’Europa sconosciuta. Un’Europa transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha dell’incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta diuna storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013, e costata la galera agli stessi autori del film.
Un viaggio da cui si intravvedono il sogno, il desiderio e l’aspirazione di tanti uomini, di tutti i tempi e di tutte le coordinate geografiche: la formazione di una famiglia, che – nonostante tutti i cambiamenti – resta sempre la cellula delle società, lo spazio delle relazioni significative e nei cui confronti si nutre ancora rispetto.
Interventi: prof.ssa Agata Pisana, che si avvarrà del contributo di due ospiti significativi: la dott.ssa Antonella Pisana, psicologa dirigente ASP Ragusa, e il prof. Mimmo Mandalà, dell’Associazione Genitori di Ragusa.
APPROFONDIMENTI
“Io sto con la sposa” è la fotografia di un’Europa transnazionale e solidale che va oltre le leggi e i controlli. È l’altra faccia della “Fortezza Europa” che alza i suoi ponti levatoi. Non a caso, uno dei registi è Gabriele Del Grande, giornalista e blogger di Fortress Europe, il blog multilingue che dal 2006 racconta storie di frontiere attraversate ogni giorno da donne e uomini e disperati alla ricerca di uno scampoli di libertà e dignità. Neanche a farlo apposta, il film è uscito a pochi giorni di distanza dall’annuncio che presto l’operazione militare e umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale “Mare Nostrum”. Lanciata il 18 ottobre 2013 per fronteggiare l’emergenza umanitaria dovuta all’eccezionale afflusso di migranti nello Stretto di Sicilia, sarà sostituita a novembre dall’operazione europea Frontex Plus dell’agenzia UE per il controllo delle frontiere.
Ed è proprio in questo contesto che prende avvio “Io sto con la sposa”: fra i barconi che solcano il Mediterraneo, portando masse di disperati alla ricerca di un mondo migliore. In questa ricerca l’Italia spesso non è altro che una tappa di passaggio verso la destinazione definitiva. Ma spesso diventa il luogo in cui si arenano (o annegano) gli uomini, le donne, i bambini e le speranze.
Lunedì 18 gennaio, Teatro Naselli – Comiso, ore 19.30
AMORE CUCINA E CURRY
Di Lasse Hallström
(India/Emirati Arabi/USA 2014, Commedia drammatica – 122 min)
Dal romanzo di Richard Morais, un film che unisce il fascino orientale con l’eleganza francese. Una storia che trova la sua armonia tra abitudini e culture diverse… soprattutto culinarie, l’una patrimonio di una famiglia dalle salde radici, l’altra espressione di ricercatezza e innovazione, pur nel rispetto della tradizione. Il film, prodotto da Steven Spielberg con il Premio Oscar Helen Mirren, attraverso la metafora della cucina, diventa una convincente lezione di interculturalità.
Interventi: Giuseppe Di Mauro, con il supporto del dott. Carlo Cilia, esperto in cinematografia, avvalendosi del contributo di ospiti significativi, don Enzo Barrano, Vicario foraneo di Comiso, i Dirigenti scolastici della città, e i coniugi Pino e Maria Silvia Petrolito, dell’Ufficio diocesano di pastorale familiare.
Lunedì 1 febbraio – Teatro Naselli – Comiso, ore 19.30
NON SPOSATE LE MIE FIGLIE
di Philippe de Chauveron
(Francia 2014, Commedia – durata 97 min.)
Commedia francese sui matrimoni misti, che gioca sulle diverse identità culturali, sulle differenze, sulle religioni, e naturalmente su razzismo e pregiudizi. Il racconto si muove, con ironia e leggerezza, tra immigrazione e integrazione, tra antisemitismo e globalizzazione, materia di ardente attualità nella società europea attuale, esibendo al contempo cliché e tabù, quasi una sorta di cartina di tornasole alla nostra effettiva capacità di accoglienza dell’alterità.
Inerventti:
Dott. Carmelo Battaglia (Sociologo)
Rappresentanti del mondo della scuola
Abdelh Amid Jebari (Presidente del Centro culturale islamico di Comiso)
Latifa Ghadhab (Servizio civile nazionale, presso il Santuario Immacolata – Comiso)
Lunedì 15 febbraio, Multisala Golden – Vittoria, ore 19.30
LA FAMIGLIA BELIÈR
Di Eric Lartigau
(Francia 2014, Commedia drammatica – durata 105 min.)
Una commedia raffinata e lieve che aggiorna con note e sorrisi il vecchio tema dell’adolescente alla ricerca di un’identità stabile. Sospeso tra focolare e desiderio di autonomia, il nuovo film di Éric Lartigau ‘riorganizza’ una famiglia esuberante intorno a un’età per sua natura fragile e scostante, ponendo domande laceranti sul dialogo intergenerazionale e sulle dinamiche relazionali interne al nucleo familiari, in un costruttivo percorso di crescita per genitori e figli.
Interventi:
don Mario Cascone (Vicario foraneo di Vittoria)
Prof. Gaetano Bonetta (Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara)
Dott.ssa Antonella Ragusa (Psicologa)
Lunedì 22 febbraio, Multisala Golden – Vittoria, ore 19.30
ANIME NERE
Di Francesco Munzi
(Italia/Francia 2014, Drammatico – durata 103 min.)
Un viaggio nel cuore della ‘ndrangheta, nel buco nero della Calabria, luogo stigmatizzato dagli esperti come uno dei centri più mafiosi di Italia: Africo. Il film racconta in una prospettiva originale la matrice di certa cultura criminale legata al territorio e, soprattutto, alla famiglia, alla tragedia, alle divinità della natura. Tre storie, tre modi di reagire dinanzi al dolore e il tentativo di organizzare la propria vita attorno ai legami familiari. Un film che, per contrasto, fa riflettere sulla responsabilità educativa delle famiglie, chiamate a trasmettere valori.
: prof. Giovanni Lucifora, sociologo
dott. Giorgio Stracquadaino, dell’Associazione Antiracket di Vittoria.