In occasione della giornata della memoria, l’Ufficio per la Cultura ha offerto uno spettacolo teatrale dedicato alla Shoah: “Non sentite l’odore del fumo?”. Il titolo è tratto da una nota poesia di Danilo Dolci, uno dei massimi educatori del Novecento, il quale denunciava tutte le forme subdole di ideologia che continuano a serpeggiare dopo gli orrori di Auschwitz e Hiroshima sotto l’indifferente sguardo degli uomini, indifferenza che assume i tratti di una drammatica complicità.
L’opera, inserita nella rassegna “Cultura per la vita”, è stata curata dal prof. Francesco Murgo, già noto al pubblico della provincia per diverse interpretazioni, l’ultima delle quali è stata “Canto di Natale” di C. Dickens, eseguita al Cinema Lumière di Ragusa, lo scorso 30 novembre. Questa volta, l’autore si è cimentato in un’originale messa in scena del tratto finale della vita di Massimiliano Kolbe, un grande martire del Novecento, per cantare l’amore che continua a soffiare nei cuori di coloro che cercano ancora un senso di fronte alla “banalità del male”. L’atto di generosità di un sacerdote nei confronti di un padre di famiglia. Il suo rispetto e il suo amore per la famiglia. Il riconoscimento della paternità responsabile.
Il cast è stato formato da Andrea Pannuzzo e Saveria Tumino, due ballerini professionisti, che hanno raccontato con la danza l’esperienza di Edith Stein; attori non professionisti; due bambini, Cristian Rosano e Aicha Hammami, e una volontaria, Lorenza Incremona, del Centro Studi di Spiritualità e Cultura “Calicantus”.
I canti, diversi dei quali tratti dalla tradizione ebraica, sono stati eseguiti dal Coro “Jubilate Gentes” di Vittora, diretto dalla M° Gianna Rizza, accompagnata dai professionisti Shervin Maganuco al soprano, Michela Bonavita al violino e dal M° Gianluca Abate alla tastiere e alla chitarra.
La scenografia è stata curata dalle giovani artiste Miriam Girlando e Annalisa Tumino.
Si rende noto che non sarebbe stato possibile realizzare il presente spettacolo senza gli sponsor (Ergon – Despar, Assessorato alla cultura del Comune di Ragusa), il patrocinio del Comune di Comiso e il contributo di ogni soggetto coinvolto nello spettacolo.
L’ingresso è stato libero e aperto a tutti.