Il Chiostro

Il Chiostro

Per il Pace si tratta di una costruzione tardo rinascimentale. Secondo documenti emersi, certamente esisteva il 15 giugno 1591, quando il Convento concedeva sepoltura ad Antonio de Pignolo sita “di là parti di lo inclaustro” e tuttavia era ancora in costruzione nel 1650 (cfr. Arch. St. Modica – Convento S. Francesco Comiso, vol 12, f. 48v – vol 13, f. 93).

I segni del tempo

La costruzione del chiostro, presumibilmente quindi, è da collocare tra la fine del XVI sec. e la prima metà del XVII sec. Il chiostro è un piccolo quadrilatero formato da 20 colonne, 5 per lato. Di queste 20 colonne, 4 sono state sostituite nel 1930. La struttura è armonica, mostra un evidente senso delle proporzioni.

In questo chiostro sono state collocate alcune lapidi e un sepolcro proveniente da altre chiese, trasferiti da Biagio Pace. Sono tutti posti sul lato settentrionale, addossati alla parete della chiesa.

Durante i lavori di restauro del 1843, dopo l’epidemia di colera del 1837, fu riparato anche il chiostro, di cui alcune arcate erano crollate. Solo un secolo dopo, nel 1955 fu nuovamente restaurata parte del chiostro e in quell’occasione furono sostituite 4 colonne.
Gli ultimi lavori eseguiti nel chiostro per riportarlo al nitore originario, si sono conclusi nel 2022.

Affacciati sul Chiostro

Sala Paolo VI

Memoria e attualità, antico e moderno, povertà e raffinatezza si intrecciano nelle forme di questa sala, un tempo refettorio dei frati ed oggi sala multifunzionale, accogliente, raccolta e riversata sul Chiostro attraverso delle aperture di luce date da porte e finestre. Progettato dall’arch. Luigi Aggius Vella, l’ambiente offre un luogo ideale per meeting, workshop, incontri formativi, proiezioni, conferenze e rinfreschi. Alle pareti, opere d’arte d’epoca parlano di bellezza e di spirito, lo stile delle porte e dei rivestimenti delle colonne richiama la spiritualità francescana, l’illuminazione del soffitto il cielo stellato del Cantico delle Creature. Un suggestivo foyer introduce a questo mirabile luogo.

Sala S. Massimiliano Kolbe

Sulle orme del carisma del grande santo polacco, non poteva mancare all’interno dello storico plesso un salone polifunzionale dedicato in particolare all’audio-visivo. Con un grande schermo e un sistema di Dolby Surround, la sala si trasforma in cinema. Dotata di palco, retropalco e sipario, può diventare anche un teatro. Le opere d’arte alle pareti e nelle nicchie restituiscono suggestiva bellezza ad un contesto ideale per qualsiasi rappresentazione artistica. Può infine essere utilizzata per momenti di festa e serate comunitarie.

Affacciati sul Chiostro

Saletta S. Chiara

La saletta intitolata alla grande santa di Assisi offre la possibilità a piccoli gruppi di riunirsi, disporsi in modo circolare, proiettare, condividere. La grande tela di S. Antonio Abate ed un prestigioso pallio donano all’aula la sensazione dello scorrere fluido e continuo del tempo, unendo passato e presente, lasciando sullo sfondo dei vetri delle porte il verde smagliante di un Chiostro accogliente e meditativo.

Saletta delle lampade

A seguito di lavori di restauro, viene riportata alla luce l’antica parete in pietre a secco della sacrestia, al cui interno viene rinvenuta un fonte battesimale. L’occasione diventa propizia per ricreare, utilizzando mobilia secolare, un ambiente d’epoca, oggi corredato dalle artistiche lampade votive che da quasi un decennio vengono offerte il giorno della festa di S. Francesco. Artisti comisani di fama contribuiscono anno dopo anno a rendere museale l’ambiente e a reinterpretare il carisma francescano secondo una sensibilità contemporanea. Tutta da vedere!

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