Cappella Naselli
La cappella dei Conti Naselli costituisce la parte architettonica più interessante della chiesa di San Francesco. La costruzione si deve al volere testamentario di Pietro Periconetto Naselli, probabilmente per influenza dello zio Periconio II Naselli, che l’anno precedente alla sua morte, aveva affidato la Chiesa di S. Antonio ai Francescani: il suo intento era quello di consacrare la chiesetta di S. Antonio a cappella-mausoleo.
Cappella ad otto punte
Dal 1479 al 1517 gli succede il nipote Pietro Periconetto che nel suo testamento ordina di essere sepolto nella Chiesa (terminata nel 1374) del Convento (costruito nel 1478) e che venga costruita una cappella ad otto punte intorno all’altare maggiore. Il progetto non fu subito messo in atto, passò molto tempo prima che i lavori iniziassero, e ancora parecchi anni prima che la cappella potesse essere completata.
Sarcofago marmoreo
La cappella ha pianta quadrangolare quasi perfetta, ed è collegata da un lato all’abside e da quello opposto al resto della chiesa, mediante due archi di gusto rinascimentale, mentre le due pareti laterali costituite da piccoli conci di pietra perfettamente intagliate, sono occupate a sinistra dal sarcofago marmoreo di Baldassare Il Naselli, sopra cui si apre un’unica stretta finestra ad arco, a destra da una lapide muraria e da una porticina che immette nella sagrestia.
Sepolcro di Baldassare II Naselli
Opera manieristica del Tardo Rinascimento, il monumento scultoreo in memoria di Baldassarre II fu realizzato da Giacomo Gagini tra il 1561 e il 1563, su un progetto di Bernardo Cavallino ed è interamente realizzato in marmo di Carrara. Il sepolcro venne commissionato per volere della Baronessa Antonella De Giajem in memoria del marito Baldassare II.
Il progetto del monumento funebre è di Bernardino Cavallino che in verità fu solo l’impresario che si recò a Carrara e affidò a Giacomo Gagini la realizzazione del monumento. Il sepolcro venne realizzato a Palermo e successivamente trasferito a Comiso ed infine montato presso la Chiesa, con l’assistenza di Cavallino, nel 1563.
Baldassare
Il monumento a Baldassare II Naselli rimane l’opera più significativa della cultura manieristica Cinquecentesca a Comiso. La scultura ritrae Baldassare II sdraiato su di un fianco, dormiente sul sarcofago, con il capo che poggia sull’avambraccio destro, a sua volta poggiato su di un cuscino a fiorami bicromo. Il defunto dalla barba curata, indossa un’armatura che lo ricopre per intero.
Con la mano sinistra, che attraversa il bacino, tocca il guanto poggiato su una coperta a fiori, mentre un gonnellino, sempre a fiorami cinge i suoi fianchi. Nel sarcofago adornato da motivi geometrici e fogliacei spiraliformi, sono altresì presenti due stemmi, a sinistra quello Naselli, a destra lo stemma De Giajem, sorretti da due putti alati. Il sarcofago poggia su due sfingi accovacciate dal volto giovanile rotondo, coperto da un velo che cade su una guancia.